Piccolo esploratore ha un carattere timido. Se gli si fanno troppe domande si chiude a riccio. All’inizio non riuscivo a trattenermi dallo spingerlo nella mischia: “Presentati, chiedigli come si chiama” o ancora “Dai un calcio alla palla che poi ti invitano a giocare”. Ho faticato ad accettare questo suo lato perché la timidezza è un’indole che abbiamo in comune. Ho sempre avuto pochi amici e non ho mai amato la confusione eccessiva (l’unica confusione che mi piace è quella creativa). Settembre si avvicina e lo “spettro della prima elementare” si palesa senza invito. Un grande traguardo per entrambi perché dovremo compiere grandi passi in direzioni opposte: io dovrò lasciare andare ansie e paure e lui dovrà accogliere tantissime novità. (Dentro di me so che è pronto, quella che non è pronta sono io). Dall’inizio di giugno abbiamo iniziato a familiarizzare con la Process art che non è solo un movimento artistico del XX secolo ma uno strumento di scoperta eccezionale che non solo stimola il pensiero creativo ma legittima il proprio io. process art L’idea diviene il motore che produce arte - Sol LeWitt-1967 - Nella Process art si dà enfasi al modo in cui si fa arte e non a cosa si vuole rappresentare. Creare senza un modello di riferimento è più complicato per i bambini grandicelli ma non per i piccolini ed è importante iniziare fin da subito questo esercizio per stimolarli nella scoperta e nella costruzione della loro voce. Da dove iniziare
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AutoreSono una mamma creativa che crede nel magico potere della cultura. Archivi
Luglio 2021
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